Quando Benedetto rispose alla piccola Elena (VIDEO)

Nella sua infaticabile azione per dare ragione della Speranza Papa Benedetto il 22 aprile del 2011 accettò di rispondere alle domande dei telespettatori. Non era mai accaduto prima.

Una proposta folle, la nostra. Ma il Papa rispose Sì.

Dovevano essere solo tre, poi ne arrivarono talmente tante che chiedemmo al Papa di potergliene rivolgere sei, che alla fine diventarono sette, quando se ne aggiunse una da un Paese in guerra.

Un momento dell’intervista a Papa Benedetto XVI

I telespettatori di A Sua Immagine tirarono fuori domande bellissime, drammatiche, vere, di una potenza incredibile.

Per esempio Elena, 7 anni, dal Giappone (con una nonna italiana).

Aveva perso i suoi amici nel terremoto di un mese prima (il più forte della storia del suo Paese, quasi 16 mila morti, senza contare i danni alla centrale nucleare di Fukushima): “Ho tanta paura perché la casa in cui mi sentivo sicura ha tremato e molti miei coetanei sono morti. Non posso andare a giocare nel parco. Chiedo: perché devo avere tanta paura? Perché i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa, che parla con Dio, di spiegarmelo”.

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L’IRRILEVANZA DEI LAICI

La rivista Vita Pastorale mi ha chiesto un articolo sul tema dei laici. Uscito sul numero di febbraio 2020, lo pubblico di seguito.


«Meglio essere contestati che irrilevanti». Era il 2007 quando il cardinale Ruini, allora presidente della Cei, dettava al Corriere della Sera questa frase destinata a diventare un’icona. «Se ci considerassero a fine corsa ci attaccherebbero meno», aggiungeva. Dodici anni dopo il vertice della Cei è sempre sotto attacco («Vescovoni che non rappresentano l’animo dei cattolici», ha detto da ministro dell’Interno Matteo Salvini) e lo è addirittura il Papa.

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“GLI ABBRACCI” IN FRANCESE

Gli Abbracci di Francesco. Quando il Papa chiama al telefono” è uscito anche in Francia e Belgio.

S’intitola “Les coups de fil du pape François. Quand le pape appelle. Récits de tendresse“, ed è pubblicato dalla autorevole casa editrice Fidélité, la stessa che ha pubblicato anche “I Racconti di Papa Francesco” nel 2014.

“GLI ABBRACCI” IN POLACCO

Gli Abbracci di Francesco. Quando il Papa chiama al telefono” sta uscendo in questi giorni in Polonia.

S’intitola “Halo, tu Franciszek. Prywatne rozmowy Papieża“, tradotto da  Joanna Ganobis e Wojciech Bernasiewicz, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Znak.

Sì, IO MI RICORDO

Ricordo quando a scuola mi davano l’assegno. (Il significato delle parole che cambia con l’età).

Ricordo i Puffi sul Corriere dei Piccoli.

Ricordo che Puffo con gli occhiali, nella trasposizione TV, divenne Puffo Quattrocchi. (La TV ha sempre avuto stile, non c’è che dire).

Ricordo i rappresentanti di istituto. Sopra una certa soglia di intelligenza, non li facevano mica. Sotto una certa soglia, boom! Un successo!

Preferisco non ricordare le assemblee di istituto.

Ricordo tutte le notti in cui un terremoto mi ha svegliato, e l’angosciante idea che in quel momento, qualcuno, da qualche parte, stesse soffrendo.

Ricordo l’Almanacco del giorno dopo, prima del TG1.

Ricordo una splendida rubrica di Pietro Calabrese.

Sì, io mi ricordo.