Propongo un racconto corale chiamato Segni d’Avvento, per dare corpo a questo periodo che rischia di essere altrimenti un’anonima appendice alla grande festa del Natale.
Nelle vostre giornate cosa vedete che ha il sapore anticipato del Natale? Cosa lo prepara? Cosa vi colpisce, cosa vi desta, cosa vi sveglia?
L’ambiente da raccontare è la strada, la famiglia, il lavoro, ma anche le vostre personalissime sensazioni… Fate voi!
Tutto quello che vedete e che ricollegate al Natale in arrivo, cioè questo bellissimo e bistrattato mese di Avvento, condividetelo.
Su Twitter con l’hashtag #segnidiavvento, su Facebook condividendo e rilanciando i vostri racconti chiamati SegniDiAvvento e sui vostri blog cucendo il tutto come vi pare.
Usiamo le parole, le foto, le immagini, le voci, ma diamo sostanza di esperienza e di cultura a questi giorni.
Proviamo.
Rosario
“Segni di Avvento” è un racconto corale.
Quando ero bambina questi giorni che aspettavamo il Santo Natale erano i canti le recite che preparavamo all’oratorio ed erano momenti bellissimi, poi la Novena la vivevamo come un appuntamento da non perdere assolutamente. E per tanti anni quando si avvicinava il Santo Natale ricordando quei momenti quei profumi io mi sentivo rinascere. Ora purtroppo quello che ricorda il Natale sono tutti i gingilli natalizi che da metà novembre iniziano a vendere nei negozi e purtroppo lo devo dire a me portano la depressione; pure le luci che mettono i negozi e il comune. Si deve ritornare al Natale di una volta e non è tornare indietro come per tante altre cose, al Natale che aspettava la mia mamma che abitando in campagna si alzava con la sua famiglia alle 4 del mattino per andare alla Novena in una chiesa lontana quasi quattro km scalzi nel fango, ma felicissimi. lo ricordo anche quando lo raccontava a me con la gioia nel cuore.
ciao Rosario,non sò se è il posto giusto ma per me i segni diavvento sono sempre di grande attesa, negli appuntamenti che si susseguono,per una grande festa. Questi i segni di avvento per ora,forse un pò affrettati e confusi ma con il desiderio di viverli insieme.
Il periodo di Avvento mi richiama alla memoria gli spensierati anni della mia infanzia e della mia adolescenza quando, la mamma o la nonna, facevano vivere molto intensamente questo periodo a noi bambini. Si preparava con gioia ed emozione il presepe, si andava tutti insieme in chiesa per la novena di Natale…qualche volta noi bambini avremmo preferito rimanere a casa a giocare, ma quella preparazione al Natale ci apriva al grande mistero che non eravamo ancora in grado di comprendere pienamente, ma che ci coinvolgeva e ci affascinava. Il giorno della festa si respirava in casa un clima di gioia, si sentiva il calore della famiglia e tutto ciò riempiva il cuore. Sulla tavola non c’era il panettone nè il torrone, ma i tipici dolci campani fatti in casa, sotto l’albero non sempre c’era un giocattolo, ma quel Dio bambino era al centro della nostra attenzione perchè, prima ancora di collocarlo nella mangiatoia, era già nato nei nostri cuori.
…è vedere l’entusiasmo del portiere che addobba il presepe nel portone del condominio…
…è cercare di far nascere Gesù nel nostro cuore anche solo con un piccolo pensiero mattutino a Dio e alla Sua infinita misericordia
mantenere la calma quando stai per arrabbiarti perchè tra qualche giorno è Natale!
sorridere nonostante il traffico dovuto allo shopping natalizio
prendersi un pò meno sul serio
ricevere un sussidio di preghiera dalla tua collega a lavoro
E’ possibile celebrare il Natale del Signore con tenerezza, nella sobrietà che il mistero cristiano dell’Incarnazione esige? Ci aiuta una preghiera-poesia entrata nell’innologia popolare tedesca:”Io ti ringrazio e mi rallegro, Signore, / come un fanciullo, del dono del Natale, / poiché io esisto, io esisto! / E poiché ho te, bel volto umano, / e il sole, il monte e il mare, / le fronde e l’erba posso vedere, / e di sera camminare / sotto l’esercito delle stelle e la cara luna; / e poiché mi sento felice / come quando, fanciulli, venivamo / e vedevamo ciò che il santo / Cristo ci aveva donato. Amen”. ( Matthias Claudius)
E’ convincere gli adolescenti a partecipare alla Messa dell’Aurora l’8 dicembre alle 4 del mattino
Cercare al mercatino il pastore giusto da mettere nel presepe
…è fermarsi al semaforo e lasciar fare con semplicità al fratello lavavetri il suo lavoro senza arrabbiarsi o sbraitare, ma permettere anche a lui di esprimersi e dare dignità alla sua vita
…è vedere la gioia negli occhi dei bambini e giovanissimi nel preparare il presepe in parrocchia…ognuno con un compito, ognuno con un “tassello” da mettere per completare “un’opera” in cui ciascuno è parte integrante!