Un mese dopo aver scoperto che a L’Aquila certi palazzi erano costruiti con la sabbia, viene fuori che in Calabria coi veleni, non con la sabbia, hanno fabbricato scuole, parcheggi e un aeroporto. I veleni sono zinco, piombo, arsenico, indio, germano e mercurio in una quantità vicina alle 350.000 tonnellate. Provengono dalla fabbrica Ex Pertusola, zona industriale di Cotrone, e andavano smaltiti come legge prevede. E invece nel 2008 sono finiti in grandi e piccole opere pubbliche in costruzione. Secondo il “Rapporto 2009 Ecomafie” di Legambiente tra queste ci sono anche 2 scuole a Crotone e una a Cutro (vicino Crotone). Ma l’elenco è molto più lungo.
Sempre secondo Legambiente i rifiuti tossici non smaltiti in un anno in Italia sono paragonabili, per quantità, ad una montagna grande quanto l’Etna. In un solo anno. E non c’è solo la Calabria, ma anche la Lombardia, il Lazio, la Toscana, il Piemonte, ovviamente la Campania e la Sicilia. E se le scuole hanno l’arsenico nel cemento, un brivido, quasi certo stando ad alcune fonti: la sabbia nei piloni della Salerno-Reggio Calabria, con il cemento sostanzialmente annacquato. Cosa potrebbe accadere nel caso di terremoto in una delle zone più sismiche del mondo? Lo scenario più terribile è il crollo dei grandi ponti, che unito alle frane (nella Sa-Rc sono già ora all’ordine del giorno) porterebbe al totale isolamento. Con i soccorsi via elicottero.