La domanda che l’altro ieri rimbalzavo con Twitter su questo sito: «cosa stiamo diventando?», a proposito dei migranti lasciati morire in mezzo al mare (come emerge dal racconto dei 5 sopravvissuti e dalle prime ammissioni del Governo italiano che accusa Malta), quella domanda mi attanaglia ancora.
«Cosa stiamo diventando?».
La lascio ancora qui, e se quello che state per leggere non vi scuote, allora la vostra trasformazione in mostri è pianamente in atto. Preoccupatevi.
Se quello che state per leggere non vi scuote, allora la vostra trasformazione in mostri è pienamente in atto.
Marina Corradi per AVVENIRE
«Noi non sappiamo immaginare davvero. Come sia immenso il mare visto da un guscio alla deriva; come sia spaventoso e nero, la notte, senza una luce. Come picchi il sole come un fabbro sulle teste; come devasti la sete, come scarnifichino la pelle le ustioni.
Noi del mondo giusto, che su quelle stesse acque d’agosto ci abbronziamo, non sappiamo quale spaventevole nemico siano le onde, quando il motore è fermo, e l’orizzonte una linea vuota e infinita. Non possiamo sapere cosa sia assistere all’agonia degli altri, impotenti, e gettarli in acqua appena dopo l’ultimo respiro. ‘Altri’ che sono magari tuo marito o tuo figlio. Ma bisogna liberarsene, senza tempo per piangere. Perché quel sole tormenta e disfa anche i morti; e i vivi, vogliono vivere.
Noi non sappiamo com’è il Mediterraneo visto da un manipolo di poveri cristi eritrei, fuggiti dalla guerra, sfruttati dai trafficanti, messi in mare con un po’ di carburante e vaghe indicazioni di una rotta. Ma c’è almeno un equivoco in cui non è ammissibile cadere. Nessuna politica di controllo della immigrazione consente a una comunità internazionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino. Esiste una legge del mare, e ben più antica di quella pure codificata dai trattati. E questa legge ordina: in mare si soccorre. Poi, a terra, opereranno altre leggi: diritto d’asilo, accoglienza, respingimento. Poi. Ma le vite, si salvano».
Se questa pagina di Marina Corradi non vi ha scosso per niente, la mutazione in mostro è completamente avvenuta. Fine del test.
Per tutti gli altri: c’è speranza, siamo ancora in grado di riconoscere un crimine. Ora però diamoci da fare.
Rosario Carello
Caro Sig. Carello,
ho appena visto il suo programma “A Sua Immagine” come di consueto e purtroppo mi rammarico delle notizie false per quanto riguarda l’ultimo episodio degli immigrati eritrei. La stampa e tv italiana sta dando delle infondate notizie (e non e’ la prima volta purtroppo) sul ruolo di Malta in questa vicenda. Le mando un link e come constatera’ Lei stesso, la verita’ puo’ essere tutt’altra.
Un saluto sincero,
Godwin
http://www.timesofmalta.com/articles/view/20090823/local/no-evidence-of-other-migrants-on-board-afm-commander
Gentile Sign. Xuereb,
la ringrazio per le informazioni che mi dà e per il tono, piacevolmente civile (raro su internet), del suo messaggio.
Malta dà una versione diversa da quella che sta fornendo il Governo italiano e giustamente i maltesi non vogliono passare per mostri crudeli. Alla Procura di Agrigento, però, si parla di omesso soccorso e di una rogatoria internazionale. Vedremo.
Io non criminalizzo Malta e anche domenica ad “A Sua Immgine”, parlando della motovedetta maltese che non avrebbe prestato soccorso, ho aggiunto che c’è un’inchiesta in corso.
Ciò che conta, al di là della tragedia in sè, è l’atteggiamento complessivo. Qual è quello di Malta rispetto ai migranti in transito nelle sue acque? Qual è stato nel passato? Possiamo affermare che negli ultimi anni la politica maltese è stata improntata all’aiuto e all’accoglienza? Per la cronaca degli ultimi anni, no. Lei dice trattarsi di notizie infondate. Le credo. Per questo aspetto l’inchiesta di Agrigento e quello che dopo sarà.
Ricambio sinceramente il suo saluto,
Rosario
Gentile Sig. Carello,
Grazie per la Sua risposta. Anch’io attendo l’esito della Procura di Agrigento.
Lei domanda sull’atteggiamento complessivo. Nel passato, Malta ha accolto tanti immigrati da paesi quale l’Iraq, Palestina ed altri luoghi nedli anni novanta.
Per quanto riguarda il fenomeno degli immigrati provenienti via mare (presumibilmente dalla Libia) in questi ultimi sei anni Malta ha soccorso e accolto migliaia di gente innocente che purtroppo è finita nella rete di criminali. Sicuramente la politica di detenzione è dibattibile ma non credo che questo sia il luogo adatto per discuterne. Pero’, dopo il rilascio, è lo stesso stato maltese (e anche la chiesa) a proveddere come meglio puo’ (alloggio ed altri aiuti).
Non dico che tutto stia bene, ci mancherebbe altro, pero’ penso che la stampa italiana sta dando una versione un po’ troppo negativa del ruolo di Malta in tutta la questione.
Ricambio sinceramente il suo saluto,
Godwin
PS Spero di incontrarLa a Roma quando verro’ per motivi di studio.