Archivi categoria: LE IDEE

Le mie opinioni oppure i punti di vista di altri che mi hanno colpito

L’IRRILEVANZA DEI LAICI

La rivista Vita Pastorale mi ha chiesto un articolo sul tema dei laici. Uscito sul numero di febbraio 2020, lo pubblico di seguito.


«Meglio essere contestati che irrilevanti». Era il 2007 quando il cardinale Ruini, allora presidente della Cei, dettava al Corriere della Sera questa frase destinata a diventare un’icona. «Se ci considerassero a fine corsa ci attaccherebbero meno», aggiungeva. Dodici anni dopo il vertice della Cei è sempre sotto attacco («Vescovoni che non rappresentano l’animo dei cattolici», ha detto da ministro dell’Interno Matteo Salvini) e lo è addirittura il Papa.

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RACCONTO SPIRITUALE

Tra le tante parole d’addio a David Bowie, mi colpiscono quelle che ne stanno raccontando un’anima spirituale.

E’ una scoperta, che trapela dai tweet della moglie Iman e da quello che ormai possiamo definire l’ultimo brano di Bowie: “Lazarus” (e il titolo dice tutto).

«Guardami sono in paradiso» / «ho delle ferite che non possono essere viste» / «Sarò libero, come un uccello, sarò libero».

E a proposito di Paradiso, fa un bell’effetto il messaggio della Basilica di San Francesco d’Assisi:

S’avanza insomma un racconto spirituale. Leggero e spontaneo. E mi sembra significativo che tra le tante cose che si potrebbero dire di un grande artista come Bowie, si facciano strada, quasi da sole, parole di fede.

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IL MINISTRO E IL CARDINALE

Oggi a Spoleto il ministro Delrio e il cardinale Comastri hanno dialogato sulla famiglia. Ho moderato io.

Delrio: “La famiglia è la più importante infrastruttura d’Italia”. Comastri: “Senza ideali un giovane è vuoto”. Delrio: “In famiglia anche i grandi imparano dai piccoli”. Comastri: “Giocate con i vostri figli”.

Sul tema del fisco il ministro ha anticipato l’uscita di misure che dovranno riequilibrare il peso delle tasse sulla base del numero di figli e in generale inserire nel nostro ordinamento quei principi di equità di cui in Italia si è sempre ma solo parlato.

E’ d’accordo sui diritti civili ma non lo è sull’adozione dei bambini da parte delle coppie omosessuali, “ma su questo punto stiamo diventando minoranza”, ha detto e il riferimento non è al governo ma all’opinione prevalente nel Paese.  (foto: www.umbria24.it)

LE 5 RAGIONI DELLA PACE

Ieri mi domandavo se era possibile evitare una guerra in Libia per combattere l’ISIS. Che da lì minaccia l’Italia.

Per formazione, per scelta, ho sempre sostenuto che ci deve essere un’alternativa alla guerra, ma la strana forma dell’ISIS, che non è uno Stato (anche se si definisce così), non ha organismi diplomatici, non ha confini, se non quelli che si prende con la forza, la stranezza insomma di questa formazione, rende oggettivamente difficile la via diplomatica.

Oggi, ad un’analisi più attenta, possiamo sostenere che non c’è alternativa alla pace.

Ecco le (almeno) 5 buone ragioni per far partire subito, subito, un processo diplomatico e non violento per uscire dalla crisi libica, rischiosissima per noi.

1) LA GUERRA FAREBBE PIU’ DANNI

E’ opinione comune di molti osservatori. La presenza di soldati in Libia, anche sotto l’egida ONU, compatterebbe contro, quella galassia informe di milizie di cui oggi è impastato il Paese. L’intervento militare non porterebbe sollievo, aumenterebbe il caos, la violenza, le morti innocenti e l’odio antioccidentale.  Ha scritto Lucio Caracciolo, direttore di Limes: “Una campagna militare di crociati e apostati: al-Baghdadi non potrebbe chiedere di più”.

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