Ieri mi domandavo se era possibile evitare una guerra in Libia per combattere l’ISIS. Che da lì minaccia l’Italia.
Per formazione, per scelta, ho sempre sostenuto che ci deve essere un’alternativa alla guerra, ma la strana forma dell’ISIS, che non è uno Stato (anche se si definisce così), non ha organismi diplomatici, non ha confini, se non quelli che si prende con la forza, la stranezza insomma di questa formazione, rende oggettivamente difficile la via diplomatica.
Oggi, ad un’analisi più attenta, possiamo sostenere che non c’è alternativa alla pace.
Ecco le (almeno) 5 buone ragioni per far partire subito, subito, un processo diplomatico e non violento per uscire dalla crisi libica, rischiosissima per noi.
1) LA GUERRA FAREBBE PIU’ DANNI
E’ opinione comune di molti osservatori. La presenza di soldati in Libia, anche sotto l’egida ONU, compatterebbe contro, quella galassia informe di milizie di cui oggi è impastato il Paese. L’intervento militare non porterebbe sollievo, aumenterebbe il caos, la violenza, le morti innocenti e l’odio antioccidentale. Ha scritto Lucio Caracciolo, direttore di Limes: “Una campagna militare di crociati e apostati: al-Baghdadi non potrebbe chiedere di più”.
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