Giacomo Galeazzi de La Stampa mi ha intervistato per www.vaticaninsider.it, il sito del quotidiano torinese interamente dedicato all’informazione religiosa.
L’argomento è “Il mio libro della fede”, il referendum che nell’Anno della fede abbiamo voluto per far votare il libro della fede di tutti i tempi.
Di seguito l’intervista. E grazie a Giacomo Galeazzi.
“I libri della fede? Agostino e Pascal”
Rosario Carello, conduttore della trasmissione tv “A Sua immagine”, illustra i risultati del concorso che vede i telespettatori votare i testi preferiti
“Agostino e Pascal superano nettamente Wojtyla, Roncalli e Madre Teresa”. Risultati a sorpresa per il concorso “Il mio libro della fede” lanciato il 20 novembre dalla trasmissione Rai-Cei, “A Sua immagine” e tuttora in corso.
L’iniziativa è stata lanciata, in occasione dell’Anno della Fede dal programma condotto da Rosario Carello e Francesca Fialdini in onda su Rai1 il sabato e la domenica. Gli spettatori possono votare (www.asuaimmagine.rai.it), spiegandone anche il motivo, il libro preferito da una lista di 40 capolavori, classici del pensiero spirituale, scelti dal teologo e vice direttore editoriale della San Paolo Libri, Elio Guerriero.
Di settimana in settimana, il programma segue l’evoluzione della classifica che si articola nel corso dell’anno: quali sono stati i libri più votati e perché. Inoltre ogni settimana viene proposta una “sfida” tra due volumi: quello che avrà ottenuto più preferenze va avanti, mentre il meno scelto viene “riposto” in libreria in attesa, al termine del concorso, di un possibile ripescaggio. Allo scadere dell’Anno della Fede, si conoscerà l’opera più letta.
Inoltre, ogni domenica le telecamere del programma vanno a casa di un personaggio dello spettacolo, dello sport, della cultura, che esprime il proprio voto su uno dei libri in gara. Ogni mese, poi, viene scelto il commento più bello tra quelli pervenuti e il telespettatore viene invitato in trasmissione.
Rosario Carello, perché un concorso tra libri della fede?
“Perché ci stuzzicava l’idea di un nostro contributo all’Anno della Fede, attraverso un’idea popolare e coinvolgente per il grande pubblico televisivo. Un gioco che sta appassionando centinaia di migliaia di persone e forse spingendo qualcuno a riprendere in mano un grande classico della fede”.
Allo scadere dell’anno della fede, si conoscerà l’opera più letta. Gli “evergreen” come Agostino e Pascal hanno maggior presa sul pubblico rispetto ai testi moderni?
“Sì e ne sono sorpreso. Chi poteva immaginare che l’amatissimo Giovanni Paolo II, con un capolavoro come “Dono e Mistero”, faticasse a raggiungere l’1,30%. Come i “Fioretti” di Madre Teresa oppure “Il giornale dell’anima” di Giovanni XXIII, che neppure lo toccano l’1%. Parliamo di tre Beati che stanno nel cuore di tutti ma a quanto pare non è così per gli scritti che li riguardano. Mi sono interrogato sui motivi e mi sono detto che forse li amiamo di più per quello che hanno fatto che per quello che hanno scritto o è stato scritto di loro. Mi dispiacerebbe se fosse il segno di una conoscenza superficiale”.
I giovani sono interessati all’editoria sacra?
“I giovani sono interessati a tutto ciò che pulsa vita e l’editoria sacra è piena di vita. È necessario però che qualcuno questi libri glieli passi, trasmettendone la conoscenza. Mi dispiace ad esempio che i gruppi giovanili, anche i nostri, nelle parrocchie e nelle associazioni, non abbiano più letture generazionali, libri–manifesto con i quali crescere. Le generazioni passate erano unite da testi che leggevano insieme, citavano, studiavano. Non è più così ed è un peccato, anche perché i libri della fede sarebbero perfetti compagni di crescita. Temo che, per assenza di proposta, i giovani si tengano lontani da questi classici”.
Dall’osservatorio del programma “A Sua immagine”, ritiene che Dio sia tornata una lettura “di moda”?
“Sì, e lo dicono tutti gli indicatori, a cominciare dalle vendite in libreria fino ai numeri che riguardano A Sua Immagine, il programma Rai che conduco e che recentemente è diventato anche un settimanale popolare, venduto in edicola, con storie di fede, racconti sui luoghi dello spirito, commento ai Vangeli della settimana e tanto altro. Però non parlerei di moda, ma di necessità: Dio era stato messo troppo ai margini perché non nascesse il desiderio di andarlo a cercare”.
Anche per i successi del Papa scrittore Joseph Ratzinger i libri sacri (Carlo Maria Martini, Vito Mancuso, Gabriele Amorth) guidano spesso le classifiche di vendita dei libri. Che segno è?
“E’ appunto il desiderio di Dio e di saperne di più su di lui. Trovo però scandaloso che, per motivi tecnici, i libri venduti nelle librerie cattoliche (che sono il secondo o terzo circuito nazionale) non rientrino nelle classifiche”