In Sicilia 3200 persone (molte delle quali ex detenuti) sono state assunte a tempo indeterminato dalla Regione.
E’ l’atto finale di un percorso cominciato con contratti di 3 mesi e finito con un lavoro di quelli che neppure i 30 e lode sognano più: per tutta la vita.
Prenderanno meno di 1000 euro al mese, ma lo faranno tutti i mesi.
In cosa consiste il lavoro? Non è molto chiaro a nessuno (a giudicare da quanto ho potuto leggere), ma il 27, quando incasseranno lo stipendio, tutti sapranno benissimo cosa fare.
Negli uffici della Regione si stanno verificando veri psicodrammi. La Stampa racconta di una donna costretta a lavorare con l’uomo che alcuni anni fa l’ha scippata, mandandola quasi all’ospedale. La signora trema quando lo vede, ha paura.
Domanda: è giusto?
Si dirà: sì, è un’opportunità. Ok. Ma gli altri? Quelli che hanno studiato?
Quelli che potrebbero davvero aiutare una splendida regione in gionocchio (come la Sicilia)?
Quelli che hanno i numeri? Quelli che se lo meriterebbero? C’è chi propone una grande rapina non violenta, ma una rapina vera, per finire in carcere e poi essere assunti come ex detenuti.
Che pena vedere ancora una regione del sud amministrata così: che sperpera in un assistenzialismo idiota e non è capace di sognare un futuro con le sue forza migliori.
Rosario Carello
Certo non è bello dover lavorare con il proprio scippatore,o,altro.
Ma,credo si dovrebbe fare un discernimento.
Non è perchè io sia Siciliana,ma credo nelle possibili disgrazie e in una possibile altra opportunità.
Molti onesti lavoratori (giocano a battaglia navale).(da Mostra Giapponese)
A volte purtroppo chi ha studiato non ha i numeri.
Se invece si trva con tutti i numeri al punto giusto,allora si potrebbe dire che anche questo fa parte di,come,una possibile,o,qualsiasi disgrazia.
E,forse sono proprio loro quelli che aiutano al progresso del territorio.
Coloro che hanno sofferto e non chi ha sempre avuto la vita facile e tutti 100 e lode