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80 storie per raccontare Bergoglio

 

 

I racconti di Papa Francesco

Quando Bergoglio fu nominato arcivescovo di Buenos Aires, gli posero il problema dell’abito e del rango che l’abbigliamento deve esprimere. Problema che risolse a modo suo. Come?

Quello stesso giorno decise che non avrebbe dormito nella bellissima residenza di Olivos, a due passi dalla casa del Presidente della Repubblica. Lo sapevi che la prima Santa Marta si trova a Buenos Aires? Ne parlo nel libro.

Ci fu un giorno che Bergoglio andava di fretta, per servizio, mica per sè. E andando di fretta non si accorse di un povero che soffriva. Tornò indietro e poi…

Quel giorno con i soldati in Vaticano, tra le lacrime… Uno degli incontri più commoventi. Lo racconto.

“Manuel, ma oggi è la festa di Bergoglio?”. “Come fai a saperlo, mamma?”. “C’è un solo giorno all’anno in cui schizzi dal letto senza essere chiamato”. E Manuel corse in parrocchia. La festa di Bergoglio è quella organizzata da padre Jorge per i ragazzi della parrocchia.

Nel mio libro ci sono 80 storie, tutte vere, per conoscere da vicino Papa Francesco.

Come si è comportato Papa Francesco in quella circostanza? E in quell’altra?

Una biografia di soli racconti (veri).

I racconti di Papa Francesco. Leggi qui

A novembre il mio libro sul Papa

Papa Francesco

La notizia di oggi è l’intervista di Papa Francesco a La Civiltà Cattolica. Dove il Papa, tra le altre cose, dice:

La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ha salvato!”. E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia».

Allora mi sembra il giorno giusto per annunciare che a novembre uscirà il mio libro su Papa Francesco e sarà una cosa nuova, davvero nuova.

Vicini a padre Paolo

Padre Paolo Dall'Oglio

Da oltre un mese non abbiamo notizie di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita impegnato da anni in Siria, in una speciale missione di amicizia e convivenza col popolo musulmano.

Era stato espulso un anno fa, per volere del regime, ma era tornato, in segreto, recentemente.

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Festivalbar nel cuore

festivalbar

Andrà sicuramente bene il Wind Music Award. Perché abbiamo la nostalgia di programmi come questo.

Il fatto è che siamo tutti orfani del Festivalbar. Sì, ridateci queste serate musicali: chiamatele Wind Award, Festivalbar, come volete chiamatele ma datecele.

Dateci un pò di musica, un’arena, due conduttori, un pubblico esaltato e ci scatta il ricordo di un programma che quando non c’era la crisi ce lo potevamo permettere per tutta l’estate e mo, a quanto pare, appena per una puntata.

Noi cresciuti con Salvetti e Cecchetto e Fiorello e Amadeus e Gerri Scotti siamo ancora lì: a gridare al cielo la canzone dell’estate in playback (e se ce la fanno cantare).

Ps: Il Pulcino Pio non lo conoscevo. Un tempo non sarebbe successo.

Io, un obiettore

ObiezioneLe parole del Papa ieri («Tutto si perde con la guerra. Tutto si guadagna con la pace») mi hanno fatto ricordare qualche anno fa, quando in Italia c’era il servizio militare ed io feci una scelta che ancora oggi rivendico: obiezione di coscienza.

Piuttosto che passare un anno a giocare con le armi in qualche caserma d’Italia, dovendo regalare un anno allo Stato, preferii mettermi a disposizione per qualcosa di buono. E passai un anno al carcere minorile. Servizio civile sostitutivo. Continua la lettura di Io, un obiettore